Perché Brielli sono caramelle di qualità?
Le caramelle da noi prodotte, oltre ad una lunga durata di conservazione, hanno una forma ben definita che si mantiene nel tempo, caratteristiche gustative eccellenti e una consistenza ottimale (non risultano appiccicose).
Le caramelle dure dovrebbero avere una superficie lucida, con una brillantezza accattivante. Devono essere assenti screpolature, rotture e granulosità. Il colore è uno dei principali punti di forza della caramella e ne siamo consapevoli. Il mercato richiede colori brillanti e accattivanti, ecco quindi che oltre alla produzione tradizionale di caramelle senza coloranti, in alcune linee potete trovare tra gli ingredienti la presenza di coloranti naturali e non.
Anche le caramelle ripiene devono avere caratteristiche ben precise: sia il guscio esterno che la parte interna devono avere valori di temperatura e viscosità tali da garantire che ogni caramella singola sia sigillata correttamente durante il taglio di stampaggio.
Non da ultimo una caratteristica importante per la qualità della caramella Brielli è impressa dall’alta percentuale di saccarosio rispetto allo sciroppo di glucosio. L’eccesso di glucosio infatti potrebbe rendere la consistenza della caramella fastidiosa e appiccicosa da mordere.

Artigianalità
Produciamo una gran quantità di caramelle ogni giorno! Il controllo delle giuste temperature e la manualità di chi sapientemente maneggia l'impasto e aggiunge gli ingredienti garantisce unicità al nostro prodotto. Grazie ai 100 anni di vita l'azienda è riuscita a selezionare le migliori materie prime e mantenere rapporti di fiducia con fornitori che garantiscono sempre la qualità più alta.

Materie prime
L'utilizzo di ingredienti naturali quali liquirizia calabrese, succhi di frutta, achillea nana, estratti di erbe, miele, olii essenziali, zucchero italiano, stevia, mandorle e semi conferiscono qualità organolettiche di eccellenza ai nostri prodotti.

Achillea Nana
L’Achillea Nana, in dialetto bormino “taneda” è una pianta molto aromatica che cresce in alta quota (dai 2000 ai 3000m di altitudine) su ghiaieti, morene e rupi. L’ambiente difficile in cui vive questa pianta influenza la sua possibilità di riproduzione che è molto ridotta. È infatti necessario permettere al maggior numero di esemplari di maturare il seme e di disperderlo nelle zone circostanti, limitandone la raccolta. Riuscire ad avere la quantità di Achillea necessaria per soddisfare la produzione di questa caramella rende Brielli molto riconoscente verso le montagne e il territorio in cui l’azienda è locata.

Semi di anice
Si chiama anetolo la sostanza oleosa, presente negli achei, decantata e tanto apprezzata per le sue proprietà sin dai tempi antichi. Nel 1543 Fuchs scriveva nel suo Novo Erbario: “Il seme di anice rende l’alito lieve e profumato. Utile come dissetante, impedisce il gonfiore di stomaco. Fa produrre più latte alle donne, e stimola il desiderio concupiscente”.

Oli essenziali
Non tutti gli oli sono uguali ed è difficile capire quale sia di qualità e quale no. Grazie alla datata conoscenza con i fornitori e l’alto standard da noi richiesto possiamo confermare che impieghiamo gli oli essenziali migliori che si trovano in campo alimentare. Il termine qualità si riferisce al grado di eccellenza dell’olio essenziale stesso che varia a seconda dei metodi di coltivazione, raccolta e distillazione.

Mandorle
Brielli caramelle, per la produzione dei suoi rinomati confetti utilizza la mandorla siciliana di Avola. Questa tipologia di mandorla, oltre alla forma piatta e allungata ha una qualitá nutrizionale maggiore e un gusto più marcato e apprezzabile rispetto alla maggior parte delle mandorle di origine californiana che si trovano facilmente sul mercato. Queste ultime sono mandorle la cui importazione era stata bloccata dall'UE nel 2007 perché contaminate da aflatossine, sostanze tossiche e cancerogene prodotte da funghi della specie aspergillus.
Le mandorle siciliane dei confetti Avola di Brielli seguono il metodo italiano di coltivazione, raccolta ed essiccamento che garantisce l’assoluta impossibilità di sviluppo di funghi produttori di aflatossine.

Stevia
La Stevia viene usata per produrre un dolcificante ipocalorico naturale. Il suo potere dolcificante è 300 volte quello dello zucchero comune (saccarosio) e il potere calorico è nullo, così come il danno cariogeno. La Stevia è una pianta che cresce spontaneamente in Sud America. Veniva chiamata Kaa he-e dagli indiani, un termine traducibile con “erba dolce”. Ciò che rende dolce la Stevia è una coppia di sostanze chimiche presenti nelle foglie: lo stevioside e il rebaudioside.

Non solo qualità gustativa, ma anche di principi
Andiamo a toccare il tema dell'equità e della giustizia sociale: la catena di retribuzione e di passaggi da chi produce a chi consuma è giusta. La catena produttiva e distributiva composta da fornitori, titolari, dipendenti, intermediari e consumatori assicura un giusto prezzo finale. È dall'inizio della sua attività produttiva che Brielli utilizza zucchero 100% italiano.